MOSTRA
Sonya Hofer
Il dipinto tridimensionale
Inaugurazione
venerdí 27.03.2020 | ore 18
A causa della situazione attuale e alle misure governative per contenere la diffusione del coronavirus, le seguenti iniziative sono posticipate a data da destinarsi:
- Inaugurazione mostra SONYA HOFER “Il dipinto tridimensionale”
- Mostra SONYA HOFER “Il dipinto tridimensionale”
Durata della mostra
28.03. – 02.05.2020
Martedì – sabato
ore 9.30-12.00, 15.30-18.00
Domenica e lunedì, 25.04.2020 e 01.05.2020 chiuso
Il dipinto tridimensionale. L’approccio molto personale di Sonya Hofer alle Dolomiti
Una mostra al Museo Civico
Gradazioni finissime di colori terra, sfumature tenui di bianco e delicato azzurro. L’artista Sonya Hofer – una virtuosa nel trattare i colori intensi – imbocca una via nuova con questa gamma di colori tenui e ha scoperto, attraverso la voglia di sperimentare, una nuova tecnica per se stessa. Lei modella conchiglie, ciotole, montagne e paesaggi di argilla. Rocce frastagliate, suggestive vette montuose e l’alternanza di luci e ombre. Inizialmente le Dolomiti hanno ispirato Sonya Hofer a realizzare conchiglie e lumache di grandi dimensioni. Come fossili, si possono trovare ancora oggi occasionalmente in montagna. Sono tracce di creature vissute milioni di anni fa in un vasto mare.
Paesaggi montani di argilla
Nell’attuale mostra al Museo Civico di Chiusa, l’artista presenta i suoi lavori più recenti: rilievi con paesaggi montani. Sonya Hofer modella le sue montagne con l´ argilla, che proviene da varie zone e ha il suo colore specifico. “Ogni argilla”, dice, “ha una consistenza diversa, la si sente diversa e, soprattutto, ha il suo colore particolare.” I suoi paesaggi montani vivono del colore dell’argilla. Il processo di cottura può provocare tensioni e quindi crepe nei rilievi. Le crepe che si creano sono deliberatamente lasciate come elementi della composizione.
Oltre al colore e al tatto, è la luce che ha un ruolo essenziale per molti rilievi. I paesaggi montani, in toni monocromatici bianchi e di sabbia chiara, prendono vita dalla luce. Come le vere montagne, acquistano plasticità grazie all’intrigante gioco di luci e ombre e oltre a ciò, sembrano sviluppare un proprio splendore. Involontariamente si pensa al ricco mondo delle leggende delle Dolomiti, i cui abitanti hanno cercato di interpretare gli affascinanti e pericolosi scenari naturalistici, come il bagliore del Catinaccio, con storie. Anche i mondi montani di Sonya Hofer diventano veicoli di stato d’animo i quali, nella loro mutevolezza, sono intrecciati col rispettivo ambiente.
Giganti effimeri
La montagna è un soggetto che difficilmente può essere colto in tutta la sua dimensione. Una rappresentazione esatta non è lo scopo dell’artista. Spesso assembla i suoi rilievi con diversi elementi. Immagini spaccate che forse rimandano alla caducità delle bellezze naturali. Solo in apparenza le montagne sembrano essere enormi e irremovibili nel paesaggio: cadute di sassi o rocce cambiano il loro profilo.
Processi che hanno avuto luogo milioni di anni fa, hanno modellato le nostre montagne. Il modo in cui le affrontiamo determina il nostro presente e il nostro futuro. Dal mare alla montagna. Dalla costruzione alla decostruzione. I rilievi in argilla di Sonya Hofer si frappongono tra durabilitá e fragilità e – senza alcuna nota di romanticismo – ci mostrano la magia delle effimere bellezze naturali.
Johanna Bampi Zwack